Bici bagnata, bici (e gara) fortunata. E braccia al cielo
Primo trionfo assoluto tra gli Juniores del coratino Antonio Giaconella (ACD Terra di Puglia)
Tanto tuonò che piovve ! E fu una pioggia copiosa, fitta e travolgente, dopo una siccità durata ben due anni su un terreno fertile. Una pioggia che tutto lava, sciacqua e restituisce alla vista pulito e splendente. Un diluvio, dunque, in cui è affogata anche la malasorte che negli ultimi, interminabili mesi si era abbattuta come frana sugli sforzi e sulle fatiche dell’atleta coratino, quasi a voler sommergere in un fango melmoso le sue potenzialità e la grande forza di volontà.
La volontà, tuttavia, paga, cosi come paga sacrificare i divertimenti con gli amici, le ore piccole il sabato sera, e anche abbreviare il pranzo di Pasqua per poter fare il “dietro-macchina” alle quattro di pomeriggio onde perfezionale la marcia di avvicinamento alla 51^ Medaglia D’oro Ss. Annunziata di Baragiano (Potenza). Ci sono state le cadute, le sviste, i nervi tesi, ma soprattutto una lunga, lunghissima attesa.
Da Adelfia nel 2009, ultima affermazione su strada per Antonio Giaconella, stanno nel mezzo 23 mesi e 3 settimane, di soddisfazioni in Mountain bike, ma anche di grande sfortuna su strada e in pista, visti i due gravi infortuni accorsagli. Infortuni che hanno completamente vanificato il primo anno della categoria juniores, costringendo l’atleta a dare più del massimo nella stagione in corso per ottenere la massima visibilità possibile.
Grinta, decisione, abnegazione : questi gli ingredienti del giovane atleta dell’ACD Terra di Puglia, impastati con una sana sete di riscatto. Una rivincita che è arrivata, puntuale, il lunedì dell’Angelo a Baragiano.
Classica del ciclismo giovanile meridionale, si svolge da ben 51 anni su un percorso ondulato e rappresenta un valido banco di prova per testare gli atleti in vista dei mesi clou della stagione, quelli in cui arrivano le competizioni nazionali più famose e più difficili, quelle che danno tanta visibilità al grande pubblico.
70 gli iscritti, 54 i partenti dalle regioni più meridionali d’Italia che si sono schierati ai nastri di Baragiano Scalo alle ore 14.45 sotto un cielo sereno e 21° di temperatura. Subito dopo la partenza cominciavano, inaspettatamente, a scendere le prime gocce, dando un nuovo volto alla corsa.
Vanificati i classici primi, timidi, tentativi di fuga e allungo, si arrivava alla prima salita, nel corso del secondo giro. Su verso Baragiano centro per 5.4 km al 5-6 % nessuno tirava, nessuno osava poiché gli occhi erano tutti puntati su Giaconella, favorito di giornata, aspettando una sua mossa sulla scacchiera. Una mossa sferrata poco oltre la metà della salita, in virtù della quale il gruppo si scremava parecchio, assestandosi sulla decina di unità. Ma c’era la pioggia a cambiare il corso della gara, cosi in discesa si rivelava necessario tirare i freni e chi osava scivolava giù per terra, e strisciava su quella saponetta che era diventata la strada.
Negli ultimi quattro giri a valle, in pianura, si riproponeva lo stesso copione visto in precedenza : nessuno a tirare, tutti a guardare Giaconella, senza concedere un cambio. La corsa si sarebbe dunque risolta sull’ultima ascesa. Una salita condotta a un ritmo infernale dall’atleta di Ds Perrotta, desideroso come non mai di scrollarsi di dosso il fiato dei “compagni” di fuga e spezzare le loro resistenze. Quasi sei km sempre in testa, senza girare mai lo sguardo, senza chiedere mai un cambio e ai 300 metri dallo striscione Giaconella si alzava sui pedali e forzava l’andatura lanciando una lunghissima volata. Uno sprint al quale ha resistito, fino a pochi metri dall’arrivo, solo Riccardo Vangeli, suo ex compagno di squadra all’Eurobike, che conosce bene le sue caratteristiche.
Ma sul traguardo è vittoria, ed è Vittoria netta, dunque. Senza appello.
Il panorama si apre ora sulla seconda parte di stagione, dalle cui gare verranno fuori i nomi dei partecipanti alle varie classiche “tre giorni juniores”, piccole importantissime corse a tappe, trampolino di lancio per il futuro dei giovani ragazzi. Un periodo in cui, è matematicamente certo, gli sforzi pagheranno la loro rata maggiore. In un modo o nell’altro.
Bici bagnata, bici (e gara) fortunata. E braccia al cielo
Primo trionfo assoluto tra gli Juniores del coratino Antonio Giaconella (ACD Terra di Puglia)
Tanto tuonò che piovve ! E fu una pioggia copiosa, fitta e travolgente, dopo una siccità durata ben due anni su un terreno fertile. Una pioggia che tutto lava, sciacqua e restituisce alla vista pulito e splendente. Un diluvio, dunque, in cui è affogata anche la malasorte che negli ultimi, interminabili mesi si era abbattuta come frana sugli sforzi e sulle fatiche dell’atleta coratino, quasi a voler sommergere in un fango melmoso le sue potenzialità e la grande forza di volontà.
La volontà, tuttavia, paga, cosi come paga sacrificare i divertimenti con gli amici, le ore piccole il sabato sera, e anche abbreviare il pranzo di Pasqua per poter fare il “dietro-macchina” alle quattro di pomeriggio onde perfezionale la marcia di avvicinamento alla 51^ Medaglia D’oro Ss. Annunziata di Baragiano (Potenza). Ci sono state le cadute, le sviste, i nervi tesi, ma soprattutto una lunga, lunghissima attesa.
Da Adelfia nel 2009, ultima affermazione su strada per Antonio Giaconella, stanno nel mezzo 23 mesi e 3 settimane, di soddisfazioni in Mountain bike, ma anche di grande sfortuna su strada e in pista, visti i due gravi infortuni accorsagli. Infortuni che hanno completamente vanificato il primo anno della categoria juniores, costringendo l’atleta a dare più del massimo nella stagione in corso per ottenere la massima visibilità possibile.
Grinta, decisione, abnegazione : questi gli ingredienti del giovane atleta dell’ACD Terra di Puglia, impastati con una sana sete di riscatto. Una rivincita che è arrivata, puntuale, il lunedì dell’Angelo a Baragiano.
Classica del ciclismo giovanile meridionale, si svolge da ben 51 anni su un percorso ondulato e rappresenta un valido banco di prova per testare gli atleti in vista dei mesi clou della stagione, quelli in cui arrivano le competizioni nazionali più famose e più difficili, quelle che danno tanta visibilità al grande pubblico.
70 gli iscritti, 54 i partenti dalle regioni più meridionali d’Italia che si sono schierati ai nastri di Baragiano Scalo alle ore 14.45 sotto un cielo sereno e 21° di temperatura. Subito dopo la partenza cominciavano, inaspettatamente, a scendere le prime gocce, dando un nuovo volto alla corsa.
Vanificati i classici primi, timidi, tentativi di fuga e allungo, si arrivava alla prima salita, nel corso del secondo giro. Su verso Baragiano centro per 5.4 km al 5-6 % nessuno tirava, nessuno osava poiché gli occhi erano tutti puntati su Giaconella, favorito di giornata, aspettando una sua mossa sulla scacchiera. Una mossa sferrata poco oltre la metà della salita, in virtù della quale il gruppo si scremava parecchio, assestandosi sulla decina di unità. Ma c’era la pioggia a cambiare il corso della gara, cosi in discesa si rivelava necessario tirare i freni e chi osava scivolava giù per terra, e strisciava su quella saponetta che era diventata la strada.
Negli ultimi quattro giri a valle, in pianura, si riproponeva lo stesso copione visto in precedenza : nessuno a tirare, tutti a guardare Giaconella, senza concedere un cambio. La corsa si sarebbe dunque risolta sull’ultima ascesa. Una salita condotta a un ritmo infernale dall’atleta di Ds Perrotta, desideroso come non mai di scrollarsi di dosso il fiato dei “compagni” di fuga e spezzare le loro resistenze. Quasi sei km sempre in testa, senza girare mai lo sguardo, senza chiedere mai un cambio e ai 300 metri dallo striscione Giaconella si alzava sui pedali e forzava l’andatura lanciando una lunghissima volata. Uno sprint al quale ha resistito, fino a pochi metri dall’arrivo, solo Riccardo Vangeli, suo ex compagno di squadra all’Eurobike, che conosce bene le sue caratteristiche.
Ma sul traguardo è vittoria, ed è Vittoria netta, dunque. Senza appello.
Il panorama si apre ora sulla seconda parte di stagione, dalle cui gare verranno fuori i nomi dei partecipanti alle varie classiche “tre giorni juniores”, piccole importantissime corse a tappe, trampolino di lancio per il futuro dei giovani ragazzi. Un periodo in cui, è matematicamente certo, gli sforzi pagheranno la loro rata maggiore. In un modo o nell’altro.
A cura di :
Roberto Ferrante
fonte:C.S.