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Cittadella. Una soddisfazione enorme vedere vestire quella maglia rosa ad un corridore con i polmoni ed un cuore d’acciaio, per un Giro d’Italia che ha il sapore
del tricolore, dell’Anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia. E per questa grande occasione ci doveva essere una maglia adatta e guarda caso, questa maglia è stata
disegnata in attinenza per questo “Giro”. Il cittadellese Giovanni Moletta in arte “Jonny Mole” è il creatore della maglia rosa della prossima edizione del Giro d’Italia che scatterà sabato prossimo da Torino. Una maglia dall’accento italiano quindi, anzi, veneto e soprattutto, cittadellese. Forte accento italiano per questa maglia, simbolo di
vittoria assoluta, di un colore rosa con contrasto fuxia che è stato addobbato con il tricolore sul colletto e da una striscia verde-bianco-rosso sulla parte bassa della maglia, proprio sotto il torace, in un luogo dove all’interno ci devono essere due grossi polmoni ed un cuore forte a pulsare per la vittoria e per poterla indossare e magari vincerla. Presentazione ufficiale della maglia che è avvenuta lo scorso 22 marzo a Milano, alla presenza dell’attrice romana, Italia Cristina Capotondi, madrina del “Giro” e di Filippo Pozzato, ciclista professionista vicentino che guarda caso, la sorte ha voluto che la sua squadra,Team Katusha, non lo iscrivesse al Giro.
–“Il ciclismo è sempre stato lo sport da me preferito, ha confidato nel suo studio in via Pozzetto a Cittadella, dove lavora Jonny Mole, il disegno della maglia è subito piaciuto a PietroSantini, dell’azienda produttrice delle maglie del Giro d’Italia, sia
di quella rosa, che quella bianca dei giovani, che quella verde degli scalatori e quella rossa che viene vestita dal leader della classifica a punti”. Il disegno è sempre stato un’attrazione fatale sin da bambino, per Jonny Mole, che si è diplomato all’istituto d’arte “Fanoli” per poi dare subito la sua collaborazione alla Selle Italia. Tra i suoi disegni che con orgoglio rammenta, la creazione della sella e di una bici per Marco Pantani e la maglia della nazionale argentina di ciclismo. –“In questi giorni sono stato colpito dalla morte improvvisa di Pietro Ferrero, grande appassionato di ciclismo e praticante -ha aggiunto Jonny Mole-, che ha fatto tanto per lo sport del pedale, esempio morale e di etica, che di spirito imprenditoriale e per molti nostri imprenditori, i quali “fuggono” da questo mondo sportivo, senza rendersi conto che il ciclismo in tutto il resto del mondo, è uno sport di moda e trainante anche per le varie economie che ci ruotano attorno”. E per il 38enne Giovanni Moletta (Jonny Mole), sposato con Laura, guarda sempre avanti, con la consapevolezza di disegnare sempre nuove creazione a favore dello sport, in particolar modo per quello ciclistico. E soddisfazione in più vedere magari un suo beniamino indossare la maglia rosa all’arrivo finale di Milano, dopo aver percorso 3498 chilometri di questa 94^edizione storica per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Livio Fornasiero