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Il Tribunale Nazionale Antidoping del Coni ha assolto Franco Pellizotti, lo scalatore del team Liquigas dalle accuse di doping emerse in base ad anomalie riscontrate su campioni prelevati tra il Giro d'Italia del 2009 ed il Tour de France della medesima stagione. La corte ha respinto una richiesta di due anni di squalifica che l'Unione Ciclistica Internazionale Uci aveva avanzato attraverso la Procura Antidoping del Coni sulla base di anomalie riscontrate nel confronto con i valori di riferimento presenti nel 'passaporto biologico'. Franco Pellizotti, originario di Bibione e ora residente a Santa Lucia di Piave, in terra trevigiana, vincitore della classifica scalatori nel Tour del 2009, si è sempre dichiarato innocente ed è stato assolto per il "mancato raggiungimento di una probabilità di colpevolezza sufficientemente elevata": in sostanza il delfino di Bibione ha evitato sanzioni per insufficienza di prove. I legali di Pellizotti avevano protestato l'innocenza dell'atleta affermando che su 22 campioni erano emersi appena due valori irregolari, il primo nel novembre del 2008 ed il secondo il 2 luglio del 2009. L'assoluzione è stata decisa in base all'articolo 3.1 del codice Wada. All'udienza odierna non ha partecipato, in rappresentanza dell'accusa, il delegato Uci Marzio Zorzoli.
Queste le prime parole di Franco Pellizotti dopo l’assoluzione: “Sono molto soddisfatto dopo questa assoluzione al tribunale nazionale antidoping. Però ho buttato al vento una stagione e ora chiederemo i danni all'Uci”.
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