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Padova.
Il ciclismo padovano piange un grande sportivo, Luigi Androni, sportivo di razza, sempre gentile e cordiale con tutti. I funerali si svolgeranno mercoledì 21 dicembre, alle ore 14.30 nella Chiesa Parrocchiale della Mandria, nell’Interland padovano. Luigi Androni iniziò la sua attivita' sportiva nell’autunno del 1945 quando si iscrisse in una palestra per praticare lo sport del pugilato, esperienza che durò fino alla primavera del 1947, quando il fratello maggiore gli regalò la sua bicicletta da corsa che non usava più. Luigi, preso dall’entusiasmo si appassionò a questo sport e si iscrisse al C.S.I.- Era Luigi Androni che piaceva raccontare agli amici, tutta la sua attività sportiva: -“Questo Ente sportivo non organizzava molte gare e la maggioranza si svolgevano durante le sagre paesane ed altre feste. Le strade a quei tempi erano per lo più in terra battuta, l’asfalto esisteva solo sulle arterie principali. Le bici da corsa erano con il cambio Vittoria, Marghe o Simplex, con una sola volantina a 49 denti e dietro 4 rapporti 14 o 15/17/18/21 o 24. Dopo qualche anno venne introdotta la doppia moltiplica: 49 e 46 e dopo ancora, soprattutto nel Nord Italia, si iniziò ad usare il cambio Campagnolo, più macchinoso per cambiare ma più affidabile soprattutto in caso di cadute. Nelle gare libere che si svolgevano, soprattutto in circuito, si partiva spesso in 100-150 corridori e non vi era limite di età, un pò come alle gran fondo del mondo d’oggi, è facile immaginare la difficoltà per i giovani alle prime armi. Le premiazioni venivano effettuate in soldi a partire da 5000 al primo a scalare fino al decimo. Dati i tempi grami del dopoguerra qui soldi erano molto ambiti in special modo dai corridori più anziani che non badavano tanto a comportamenti etici in particolare con i più giovani. Nel 1949 Luigi si iscrisse alla Societa' Ciclisti Padovani ma anche in quel gruppo ciclistico dominavano i clan degli anziani, la squadra era affiliata all’U.V.I. (Unione Velocipedistica Italiana) le categorie erano: Allievi, Dilettanti, Indipendenti e Professionisti. Per i giovani era molto difficile inserirsi, però potevano partecipare alle gare libere.” Quando Luigi Androni raccontava, gli si arrossavano gli occhi e gli cadeva qualche lacrima, tanto era l’amore per il ciclismo. Nel 1950 e solo per un anno, venne fondata la prima Societa' Armistizio, affiliata all’UISP, presidente fu Antonio Androni, fratello di Luigi, però Antonio dovette emigrare in Brasile così la societa' si sciolse. La sera del 3 Dicembre 1973, Luigi Androni, con un gruppetto di amici si riunirono presso la Trattoria Scanferla di Zona Mandria, con l’intento di riorganizzare la mai dimenticata Unione Sportiva Armistizio che nel lontano 1950. Luigi Androni, Gastone Bolzonella e Alessandro Fincato con altri 42 atleti diventarono i validi portacolori del Team cicloamatoriale. I colori sociali allora erano maglie rosse con due fasce orizzontali verde e bianca richiamando così i colori della bandiera nazionale italiana. Luigi Androni fu per tanti anni il presidente ed ha dato continuità ed ha fatto crescere la squadra con regolarità. La sua presenza è stata determinante. Il suo sorriso, la sua bontà e disponibilità resterà nel cuore di tutti quelli che l'hanno conosciuto. La società esiste tuttora e tutti i suoi componenti piangono un grande amante dello sport ciclistico e perde una parte della sua anima e del suo cuore, perde un grande amico, un grande appassionato, una grande persona; edd’ora, Luigi è salito sul podio più alto. Luigi Androni aveva 81 anni e lascia nello sgomento e tristezza, la moglie Maria, i figli: Cosetta, Daniela e Massimo, la nuora, i generi, i nipoti e parenti tutti.
Livio Fornasiero
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