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(I.L.) Il Giro d’Italia ha reso omaggio a L’Aquila. L’arrivo nella città abruzzese è stato fortemente voluto dagli organizzatori ma anche dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per non dimenticare, a poco più di un anno, il terribile terremoto che l’ha colpita il 6 aprile 2009. La corsa, nelle fasi finali ha toccato anche i paesi di San Gregorio, Onna e Paganica, tra i più devastati dal sisma. La formazione abruzzese dell’Acqua&Sapone-D'Angelo&Antenucci, squadra di Garzelli, ha corso anzichè con la classica maglia rossa con una maglia tutta bianca, senza sponsor: davanti l'unica scritta è “Forza L'Aquila”, dietro il simbolo della città, i bordi delle maniche neroverdi. La Liquigas-Doimo di Basso e Nibali ha messo all'asta i caschi su eBay al termine della tappa.
La tappa ha preso il via da Lucera alle ore 10,20 con 182 corridori alla partenza e mossiere per l’occasione il Sindaco Pasquale Dotoli.
Sotto il freddo e il maltempo, una fuga-bidone ha monopolizzato gran parte della tappa facendo registare distacchi piuttosto consistenti e soprattutto riscrivere nuovamente la classifica generale. Promotori della maxi-fuga di giornata ben 56 corridori partiti al km 37 poco prima dell’ingresso in Molise: Bookwalter (Bmc Racing Team); Codol e Donati (Acqua&Sapone-D’Angelo&Antenucci); Dupont e Efimkin (AG2R La Mondiale); Bertogliati, Ochoa, Serpa Perez e Wurf (Androni Giocattoli); Jufre Pou e Stangelj (Astana); Voeckler, Gaudin e Trofimov (Bbox Bouygues Telecom); Amador, Arroyo, Jeannesson, Kiryienka, Losada (Caisse d’Epargne); Mouncoutie e Fouchard (Cofidis); Pozzovivo (Colnago Csf Inox); Cheula e Mayoz (Footon Servetto); Millar e Martin (Garmin Transitions); Bono (Lampre-Farnese Vini); Agnoli, Dall’Antonia, Kiserlovski e Vanotti (Liquigas-Doimo); Bakelants, De Greef, Lloyd e Wegelius (Omega Pharma Lotto); Cataldo e Pineau (Quick Step); Krujswiik (Rabobank); Caruso, Horrach e Petrov (Team Katusha) Wiggins, Barry, Cummings e Possoni (Sky Cycling Team); Goss (Team HTC Columbia); Gerdemann e Russ (Team Milram); Didier, Porte e Chris Sorensen (Team Saxo Bank). Tra i 56 davanti il meglio piazzato era la maglia bianca di miglior giovane Porte distanziato di 2’26” dalla maglia rosa Vinokourov
Nel corso della fuga i fuggitivi hanno accumulato 13'45" al km 61; 14’47” al km 66 a Campobasso; 15’23” al km 90; 15’45” al km 109; 16’43” al km 122 (Valico del Macerone).
Il primo Gpm di giornata di Rionero Sannitico (1° categoria – altitudine 1051 metri) è stato vinto da Lloyd su Pozzovivo e Bakelants mentre il gruppo è transitato con 16’56” con Cunego che è rimasto vittima di una caduta poi rientrato in gruppo senza problemi. Intanto nel folto gruppo di testa si sono rialzati in sette e sono rimasti in 49 a condurre.
Ai 1247 metri di altitudine di Roccaraso il Gpm di 2a categoria è stato vinto da Tondo Volpini su Lloyd, Bakelants e il resto dei fuggitivi (si è staccato Dall’Antonia) con il gruppo a 15’47”.
Al traguardo volante di Popoli (km 208) vinto da Chris Sorensen su Gustov e Jeannesson, il ritardo del gruppo Maglia Rosa è sceso a 13’10” sotto l’impulso dell’Astana.
Sulla salita per le Svolte di Popoli a dar manforte all’Astana anche la Liquigas e il divario nei confronti dei fuggitivi è sceso a 12’52”. In cima al Gpm di terza categoria delle Svolte di Popoli (altitudine 746 metri) Bakelants è transitato per primo su Tondo Volpini e De Greef.
A 40 chilometri dall’Aquila sono rimasti a condurre davanti in quaranta ma non hanno guadagnato molto col passare dei chilometri: 12’56” ai meno 35 dall’arrivo, 12’30” ai meno 30, 12’22” ai meno 20 in località Poggio Picenze.
Dopo l’abitato di Paganica (10 km dalla conclusione) dal gruppo di testa ha provato l’allungo Pineau ma Voeckler è riuscito a sventare il tentativo riportando sotto gli altri compagni di fuga. Ai meno 6 ha tentato l’allungo Cataldo raggiunto ai meno 4 da Gerdemann e Bakelants.
Ai 2000 metri Gerdemann ha rilanciato l’azione staccando Cataldo e qualche metro dopo Bakelants che è scivolato in curva. All’altezza dell’ultimo chilometro Gerdemann è stato raggiunto e superato con estrema facilità da Petrov che è riuscito a tagliare il traguardo in perfetta solitudine. Dietro l’atleta russo si è piazzato con un ritardo di 5” Cataldo e Sastre. Il gruppo Maglia Rosa è giunto all’arrivo con un ritardo di 12’45”.
Il vincitore ha coperto i 264 chilometri della tappa in 6.28’29” alla media finale di 40,773 km/h. La nuova maglia rosa è l’australiano Richie Porte che comanda con 1’42” sullo spagnolo David Arroyo e 1’56” sul croato Kiserlovski. Presente nella maxi-fuga, Carlos Sastre è risalito all’ottavo posto con un ritardo di 7’09”. Fuori dai primi dieci i big: l’ex maglia rosa Vinokourov 12.mo a 9’58”, 13.mo Evans a 11’10”, 14.mo Nibali a 11’28”, 15.mo Basso a 11’49”, 19.mo Garzelli a 12’42”, 20.mo Cunego a 13’03”, 21.mo Scarponi a 13’04”.
“Non so cosa dire, oggi è stato un giorno importante perché è dal 2002 che non vinco più una corsa. Da lì ho sempre fatto il gregario e sono sempre stato a disposizione dei capitani”. Eugeni Petrov nato a Kemerobskaja il 25 maggio del 1978 ha iniziato con il ciclismo all’età di undici anni. L’anno d’oro è stato il 2000 a quando a Plouay si è laureato campione del mondo sia nella prova in linea che in quella a cronometro, nella categoria Under-23. sempre nello stesso anno ha vinto anche il titolo europeo under 23 a cronometro. Passato professionista nel 2001 da subito viene considerato uno dei migliori atleti in prospettiva futura per le grandi corse a tappe, viste le sue ottime doti di passista-scalatore. I primi due anni sono stati buoni, con l'atleta russo che ha ottenuto sei vittorie (nel 2002 Giro di Slovenia, Tour de l’Avenir, campionato russo a cronometro). Nelle quattro stagioni successive Petrov è stato costretto più volte a far da gregario a più blasonati compagni di squadra, senza avere possibilità di emergere. Nel 2007 ha corso il Giro d'Italia 2007 da capitano e lo ha concluso con un ottimo settimo posto.
“Ho al mio fianco una buona squadra, ho un buon vantaggio, vedremo giorno dopo giorno. Non comprendo ancora come sono arrivato a conquistare la maglia rosa ma la strada per Verona è ancora lunga. I miei compagni di squadra hanno fatto tanto per me ed hanno svolto un lavoro notevole ed eccezionale”.
Queste a caldo le parole della nuova maglia rosa Richie Porte nato a Launceston (Australia) il 30 gennaio 1985. Dopo un inizio col triathlon, intraprende la carriera ciclistica nel 2007 arrivando in Italia grazie all’ex pro’ Micheal Wilson (vincitore al Giro 1982 nella Viareggio-Cortona) che è stato il suo mentore. Nel 2009 ha vestito la maglia della Bedogni Monsummanese vincendo una tappa al Giro del Friuli, una tappa al Giro delle Valli Cuneesi, il Gran Premio Città di Felino e la cronometro individuale di Pozzoleone al Giro d’Italia Bio Under 27. In stagione ha vinto la cronometro di Moudon al Giro di Romandia classificandosi poi undicesimo nella graduatoria finale.
“Di solito con il maltempo faccio davvero fatica, - commenta Dario Cataldo (Quick Step) - oggi nella prima metà di corsa ero molto stanco in seguito alla fuga di ieri. La fuga di oggi è nata a seguito di un forcing pazzesco all’inizio e dietro si sono distratti un attimo. Si è spaccato subito il gruppo e la Sky ne ha approfittato per avvantaggiarsi. Ho fatto tutto quello che potevo per farmi trovare nel momento giusto. Mi sono mancate le gambe all’ultimo chilometro e più di così non potevo fare. Potevo fare a meno di andare in fuga ieri perché non era il tipo di percorso ma oggi credo di aver corso nel migliore dei modi. Ci tenevo a farmi vedere in fuga per nobilitare la tappa che arrivava nella mia terra d’Abruzzo”.
“Avevamo 4 uomini nella fuga con l’obiettivo di far lavorare la squadra della maglia rosa – afferma Ivan Basso (Liquigas Doimo) - per ridurre il distacco e noi per entrare in azione nella parte finale. Per noi è stata una giornata negativa, tranne Sastre abbiamo perso tutti”.
“Non sono né arrabiato né deluso – afferma Damiano Cunego (Lampre Farnese Vini) – ci sono stati errori ma ora vedremo ciò che di buono si può fare”.
(con la collaborazione di Luca Alò)
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