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Andrea raccontaci l’esperienza vissuta in Germania al Trofeo Karsberg.
Personalmente sono stati dei giorni molto positivi: prima di tutto perché il gruppo della nostra nazionale era molto affiatato, e poi perché ho avuto la soddisfazione di vincere la prima tappa e di piazzarmi al secondo posto in quella conclusiva. Alla partenza non credevo sarei riuscito ad alzare le braccia sul traguardo, ma ero comunque certo della mia condizione atletica più che buona. Certo resta un po’ di rammarico per la terza tappa: potevo giocarmi di nuovo la vittoria, ma una foratura a 300 metri dal traguardo non mi ha permesso di provare ad ottenere il bis.
Te la saresti aspettata la convocazione in nazionale?
Diciamo di sì, visto il buon andamento della prima parte della stagione e soprattutto dopo la vittoria nell’Internazionale di Solighetto, corsa in cui il confronto è quanto mai qualificato grazie alla presenza di tantissime squadre straniere.
Quali sono state le parole del C.T. Rino De Candido al termine della trasferta in Germania?
Si è complimentato con tutti noi per la compattezza che abbiamo dimostrato in gara e non solo. Il Commissario Tecnico ha detto di essere molto soddisfatto sia della precedente spedizione in Repubblica Ceca che, in particolar modo, della trasferta in Germania.
Quali sono i tuoi obiettivi più importanti nel proseguo della stagione?
Senza dubbio la mia mente vola già al campionato italiano, e poi al campionato europeo e a quello mondiale. Sarebbe una soddisfazione indescrivibile poter indossare per la seconda volta la maglia tricolore. Inoltre il campionato del mondo si correrà ad Offida, quindi non solo io, ma tutta la nazionale italiana avrà uno stimolo in più per cercare il grande risultato.
Domani inizia il Giro del Friuli Venezia Giulia. Hai fatto un pensierino alla classifica generale?
Io cercherò di primeggiare sia per i successi di tappa che per la classifica finale. La tappa di sabato, con arrivo a Poffabro, è molto impegnativa, ma sto attraversando un ottimo periodo di forma e quindi credo di poter lottare per la classifica finale.
La botta al ginocchio nella caduta della gara di Sovilla come ha condizionato la tua stagione?
Purtroppo quell’episodio non mi ha permesso per due settimane di eseguire dei lavori specifici e, di conseguenza, ho avuto un po’ di ritardo nella preparazione. Ora fortunatamente è tutto ok.
Ormai mancano pochi giorni al campionato italiano di Vidor. Dacci un tuo giudizio sul percorso.
No c’è dubbio, il percorso di Vidor sarà altamente selettivo, non solo per i tanti tratti di salita che sono inseriti nel tracciato, ma anche per il chilometraggio. In totale dovremo percorrere quasi 140 chilometri e distanze del genere si affrontano raramente. Però nel tratto conclusivo di discesa e pianura verso il traguardo ci potranno essere numerosi rientri. Io prevedo infatti un arrivo a ranghi ristretti.
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