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Dopo aver tiratotardi, Orsago si sveglia con un occhio sì e l’altro lasciato a mezza palpebra,il crono prologo serale è stata una festa troppo esagerata per non lasciarciqualche scoria.

Tutto filato lisciocome l’olio per un meccanismo che sembra funzionare 360 giorni mentre sappiamoche non è così.

Quanto pubblico?

Noi ci limitiamo aquesti due conti, semplici semplici.

Prologo lungo 750 metri (per comoditàdi conteggio a mente, sappiamo erano 735), due lati di prologo vuol dire 1500 metri pieni dispettatori. Di solito si calcolano 4 persone per metro, fanno 6000 (seimila!)persone. Ma c’era la doppia fila e certe volte anche la tripla fila.

Alla pedana dipartenza c’era la calca, il centro, attorno all’arrivo e ai gazebo, erano gremiticome piazza San Marco il giorno del Redentore.

Sorvoliamo sui dati(ancora parziali) su quello che è stato mangiato e bevuto: l’unica attualecertezza è che è stato spazzolato via tutto.

Lo sventurato (oeducato, dipende dai punti di vista) che ha ceduto il posto s’èirrimediabilmente trovato a risalire una corrente contraria come quella deisalmoni nella stagione dell’amore.

Se poi qualcuno diprovata sincerità afferma di aver sentito il brusio della piazza anche adistanza di qualche km i numeri dati a sensazione sarebbero addiritturaprudenti rispetto la realtà.

Ma è già ora divoltare pagina e arriva subito una novità: domani, alla Gaiarine – Gaiarine cisarà Francesco Moser che ha assicurato la sua presenza. Prima sarà starter la Giro del Veneto e poi anchelui sarà attirato dalla calamita del Trittico Veneto.

Avanti Popolo!